Andate a vedere i Lamb dal vivo. Andateci. E frequentate il Locomotiv se siete di Bologna. E anche se non lo siete.
La prima volta che ho visto i Lamb dal vivo ero al MIT a Roma, nel 2011. Sala Sinopoli dell’Auditorium. Mi aspettavo un concerto tranquillo, ma Andy Barlow appena si è reso conto che stavano tutti seduti in poltrona ha sparigliato il mazzo: ha fatto alzare tutti in piedi e il concerto in poltrona si è trasformato immediatamente in una cosa viva. Non so come mi sono ritrovato in prima fila, con la macchina fotografica al collo con su un obiettivo senza zoom. Nel caos lo zaino era rimasto lontano da me, se ne è presa cura un’amica misericordiosa. Quindi è nel 2011 che ho capito che un concerto del Lamb non è come te lo aspetti.


Locomotiv 2017, quindi, irrinunciabile. Quel posto non ha certo il problema delle poltrone. Piccolo, colto e raccolto: la comunione fra pubblico e artisti lì è unica, e infatti il concerto è stato meraviglioso. L’eleganza di Lou Rhodes è senza pari, la band è molto affiatata, ho rivisto le stesse persone del 2011, tecnico del suono compreso, quant’è bello vedere una band che si diverte veramente a suonare, anche in un locale piccolo, anche dopo 21 anni di successi.
Opening act: Hån. Una persona la cui cultura musicale ammiro molto mi aveva preannunciato che si trattava di un’artista interessante. Giovanissima, teneramente impacciata e gradevole, è brava e promettente. Mi ha ricordato Carla Dal Forno, non tanto per la musica, quanto per l’atteggiamento sul palco.
PS: Ancora non ho capito il criterio con cui scelgo di sviluppare in bianco e nero piuttosto che a colori. Forse accade quando il bello in ciò che vedo è oltre i colori: allora li tolgo, perché distraggono dal vero bello. Forse.